COLLEGIO DI S. MARIA LA NOVA

(Fondato nel 1312)
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INSEGNA - Asta di legno di color celeste, recante sulla sommità una composizione in argento raffigurante il Cristo Risorto e Maria SS. La Donna Nuova, attorniati da una raggiera.
SEDE - Chiesa di Santa Maria la Nuova eretta e costruita ad opera della Confraternita nel 1531, anche se presuminilmente esisteva in età anteriore.
ABITO CONFRATERNALE - Durante le manifestazioni ufficiali i Confrati sfilano con un vestiario composto da: un camice bianco, mantella, scapolare e fascia celeste stretta in vita con due risvolte a nappe pendenti sul lato sinistro, cingolo bianco pendente dal lato destro, visiera e guanti bianchi, corona in tralci di arbusto selvatico, pantaloni, calze e scarpe di colore nero.
Il giorno della Festa di Maria SS. La Donna Nuova le calze sono di colore bianco
STORIA - Il Collegio di S. Maria la Nuova nacque subito dopo la soppressione dei Templari (3 Aprile 1312).
Di questa presenza dell’ Ordine nella Chiesa parla un manoscritto esistente nell’ Archivio, nel quale si dice testualmente: “Titolo primissimo dato alla Vergine purissima, che secondo una effigie in uno scudo si vuole essere coltivato dai Templari, i quali tennero dimora in questa Chiesa della Confratia”.
I confrati continuarono le opere di assistenza ospedaliera iniziate dai Templari e nel 1348 funzionava già il lazzaretto.
Nel 1396 i confrati accorsero fra i primi a dare ristoro ai profughi provenienti dai Feudi della Gatta, di Fundrò e di Rossomanno.
Nel 1525, in seguito a un’ altra atroce pestilenza, il Collegio, che aveva amorevolmente assistito anche gli esuli dei feudi, si prodigò per l’ abrogazione di ogni distinzione e far considerare tutti uguali e liberi.
Il Collegio di S. Maria La Nuova ebbe un ruolo particolare nella storia degli avvenimenti sociali di Enna tra la fine del XIV secolo e tutto il XVI. Per tutti questi meriti il Collegio ebbe privilegi ed attestati di benemerenza dati dai Re di Spagna, come quello di fregiarsi del titolo di Venerabile ed il Rettore essere denominato Procuratore; purtroppo questi attestati furono distrutti durante il bombardamento alleato del 13 Luglio 1943.
Fra i Procuratori che ressero il Collegio ne ricordiamo solo alcuni: Antonino Lo Guasto, pittore; Giuseppe Spina, poeta; il Sac. Pietro Butera che arricchì la chiesa, commissionando molte delle opere d’arte oggi esistenti e che donò la Chiesa dell’Immacolata Concezione detta la Chiesiola; il Sac. Pietro Sfalanca, che pubblicò varie composizioni spirituali; l’ Avvocato Saverio Termine, patriota; Biagio Piazza (1759 - 1806), meccanico e matematico; l’ Avv. Paolo Longi; Paolo Guglielmaci e Gregorio Grimaldi che lasciarono molte opere nella Chiesa Madre come scultori e restauratori, e tanti altri uomini illustri di Enna.
Con lo scorrere dei secoli il potere del Collegio e il gran numero dei confrati portò il Marchese Caracciolo, nel 1785, ad imporre un numero massimo di affiliati che non dovevano superare i cento e che gli ecclesiastici potessero votare solo se confrati.
Il Collegio era l’ unico che possedeva tre Chiese (la Donna Nuova, la Chiesiola e la Cappella in contrada della Mendola, poi chiamata della Donna Nuova) ed un’ altra Confraternita: la Compagnia dell’ Immacolata Concezione.

- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, tratto dal sito del Venerabile e Devoto Collegio di S. Maria la Nova.
- Foto a cura di Massimiliano Canale.